Frasi celebri
On: 6 agosto 2018   |   By: gmadmin   |   Under: Varie   |   Comments: No Comment

Uno spettacolo per gli dei la vita di due innamorati. Wolfang Goethe (link)

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Per Pannikar la mancanza di una vita simbolica è la più grande lacuna delle nostre società. L’uomo è menomato, non ha ponti con il senso del vivere quotidiano e con l’infinito. L’uomo riconosce il simbolo anzitutto nella natura. Il Kailash è la montagna sacra degli induisti e di altre religioni; è l’eccellenza, il simbolo che unisce l’uomo al cielo e al destino. Panikkar stesso, in tarda età e a rischio della sua stessa vita, ha compiuto un pellegrinaggio al Kailash, nell’attuale Tibet. L’uomo riconosce i simboli nella natura (montagne, alberi, fuoco, acqua), e ne costruisce con le proprie mani, ha l’arte del simbolo per creare i ponti con il significato. L’uomo simbolico diviene uomo artista, da lui nascono immagini, costruzioni, miniature, architetture, musiche. Viva, che danzando crea l’universo simboleggiato da un cerchio da cui brillano dei fuochi, è una delle immagini più coinvolgenti dell’umanità. Dai grandi templi dell’India scavati nella roccia alle guglie della Sagrada Familia del catalano Gaudi, conterraneo di Panikkar, l’arte è fonte e veicolo di simboli.

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Personalmente ho provato il piacere più grande a contatto delle opere d’Arte. Mi danno una felicità che non riesco a trovare altrove.
La Natura nasconde i propri segreti perchè è sublime, non perchè imbroglia. Ogni cosa che puoi immaginare la Natura l’ha già creata.
Non cerco di immaginare un Dio; mi basta guardare con stupore e ammirazione la struttura del mondo, per quanto essa si lascia cogliere dai nostri sensi inadeguati.

Albert Einstein, Pensieri di un uomo curioso

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La selezione naturale è incomparabilmente superiore ai deboli sforzi dell’uomo, come le opere della Natura lo sono rispetto a quelle dell’ Arte

Charles Darwin ( terzo capitolo origine delle specie )

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Un essere umano è parte di un intero chiamato Universo.
Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualcosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una specie di prigione.
Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e di comprensione, sino a includere tutte le creature viventi e l’interezza della natura nella sua bellezza.

Albert Einstein

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Ho compreso che gli animali sono nostri fratelli, una essendo la natura e proveniendo tutto dallo stesso seme.
Che ci danno amore immenso e gratuito, e che le grandi anime li hanno saputi amare.
Che gli animali sono simboli e nunzi di una realtà che non riusciamo da soli a percepire.
Che gli animali sono strettamente connessi all’origine dell’arte.
Che gli animali sul cosmo, su ciò che è oltre le “fiammeggianti mura del mondo” (Flammantia moenia mundi), come le chiama il “mio” Lucrezio, o sul caos, sanno più di noi.
E ho scoperto che se la scienza ha conquistato solo oggi questa verità, i miti e i loro cantori, i poeti, ossia gli artisti creatori, la possedevano da sempre.
Come possedevano quest’altra, pure una recente scoperta: che anche le piante provano sentimenti, si sentono amate, quando lo sono, e sanno amare.
Noi siamo fratelli anche delle piante, dell’acqua e dell’aria, e il rispetto e la protezione che dobbiamo loro sono rivolti verso noi stessi.
Paolo Isotta da “il canto degli animali”.

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… e altro

 

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